La motivazione, spiegano, è dovuta all'organizzazione della "gara" stessa che, per via dei tempi lunghi di attesa, non permette a sky di avere delle certezze su cui investire, oltre al fatto che secondo molti, la gara organizzata dal precedente governo non ha molti punti chiari e puliti.
“Sky è disponibile a ragionare anche su un’asta competitiva, che assegnerebbe un valore corretto alle frequenze, farebbe venir fuori i soggetti veramente interessati ad investire e porterebbe a un introito per le casse dello Stato”. Una gara tout court “sarebbe piu’ onerosa, ma anche più trasparente”.
Ad oggi, quindi, cambia lo scenario dell'assegnazione, e al momento la lista dei "concorrenti" è la seguente:
- A1: Europa7
- A2: Canale Italia, D-free, 3lettronica Industriale spa
- A3: Canale Italia, D-free
- B1: TIMB, Mediaset, Rai
- B2: TIMB, Mediaset, Rai
- C1: TIMB
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